Prima o poi ci passiamo tutti: ci accostiamo, pieni di speranze, al mercato del lavoro per la prima volta e ci scontriamo con l’ostacolo della mancanza di esperienza. Presto ci accorgiamo che, persino negli annunci per posizioni di basso livello, sono spesso richiesti uno o due anni di pratica in mansioni analoghe. È come un cane che si morde la coda: vorrei iniziare a lavorare ma per farlo mi serve esperienza, che non posso accumulare se non trovo un primo impiego. È possibile, però, spezzare questo circolo vizioso con le strategie adatte, tanto impegno e un curriculum compilato con cura.
Vediamo, in questa sede, come poter aggirare il paradosso del “lavoro prima esperienza” nel caso specifico del lavoro da programmatore.
I vantaggi di un percorso formativo pratico
Un piccolo preambolo: in molti casi, già la decisione della scuola da frequentare può avere un impatto sulle prospettive di impiego future. Scegliere un percorso formativo pratico fornisce un notevole vantaggio nella ricerca di un lavoro alla prima esperienza. In linea generale, istituti professionali e facoltà universitarie a indirizzo STEM, ad esempio, insegnano competenze e abilità subito fruibili e molto richieste nel mercato del lavoro. Queste sono, quindi, opzioni da prendere in considerazione per chi si appresta a decidere quali studi intraprendere, con un occhio al proprio futuro professionale.
Non disperi, comunque, chi ha seguito un percorso di studi a indirizzo umanistico. È, infatti, disponibile un’ampia scelta di corsi di programmazione online attraverso cui ottenere competenze che favoriscono l’ingresso nel mercato del lavoro, proprio nel settore di cui andiamo a parlare.
Concentrarsi sulle proprie competenze
Oltre alla scelta, quindi, di un corso di informatica o analoghi, ci sono diverse altre strategie che aiutano a trovare lavoro per diplomati senza esperienza. Per prima cosa, bisogna valutare le proprie competenze per capire che cosa si può offrire a un eventuale datore di lavoro. Ciò include sia le proprie attitudini naturali, sia le abilità apprese negli anni attraverso esperienze come volontariato, attività extracurricolari, partecipazione a gruppi sportivi, periodi di studio o praticantato all’estero, e così via. Questo perchè, anche se le tue esperienze – lavorative e non – pregresse possono apparirti distanti dal settore della programmazione informatica, possono averti aiutato a sviluppare le cosiddette competenze trasversali: competenze non meramente tecniche, ma che possono rivelarsi molto utili nel mondo del lavoro. Certo, però, in questa fase, non puoi limitarti a puntare su quelle: sarebbe utile analizzare eventuali lacune da colmare per migliorare il proprio profilo professionale.
Inizialmente è bene essere flessibili e aperti a possibilità di lavoro anche al di fuori delle tue aspettative. Un impiego temporaneo è un’opportunità per sviluppare nuove skills, aggiungere esperienze al curriculum e ottenere contatti che potranno essere utili in futuro.
Fare esperienza con volontariato e progetti da programmatore freelance
Fare esperienza, in particolare per un lavoro da web developer, non significa per forza farsi assumere da un’azienda subito dopo il diploma. Nel campo dell’informatica, avere un portfolio solido e variegato è un punto di partenza eccellente per chi cerca un primo impiego. Perché non proporsi, allora, per creare un sito web per un’associazione benefica della propria area, oppure un’app per il progetto di un amico? Insomma, vuoi lavorare come programmatore? Non ti resta che iniziare! Anche partire con questo genere di progetti è un ottimo modo per spiccare il volo.
È anche possibile lavorare come web developer freelance, arricchendo così il portfolio con alcuni progetti professionali. Sulle piattaforme per collaborazioni occasionali è solitamente più semplice ottenere un lavoro anche senza esperienza. Si aggiungono, così, alcuni elementi al curriculum e si ottengono, inoltre, referenze in grado di confermare in futuro la propria professionalità.
Trovare una prima esperienza di lavoro grazie al networking
Creare un’estesa rete di contatti professionali è un’altra utile strategia per trovare un lavoro senza avere esperienze. Fiere ed eventi di settore sono una buona opportunità per incontrare di persona professionisti nel campo della programmazione informatica, ottenendo preziosi consigli e informazioni utili sulle tendenze attuali nel settore. Non bisogna, poi, trascurare i contatti online, in particolare su Twitter e Linkedin: seguendo profili rilevanti si trovano spesso offerte di lavoro che altrimenti passerebbero inosservate.
Mostrarsi attivi nelle comunità online è anche un modo per farsi notare dai recruiter in cerca di nuovi talenti. Scrivere articoli sulle ultime innovazioni tecnologiche, partecipare a discussioni in rete e condividere sui social media i propri progetti è utile per far conoscere il proprio nome nel settore.
Un buon curriculum per diplomati senza esperienza
Un curriculum curato, sia dal punto di vista formale che nei contenuti, può fare la differenza durante la ricerca di un primo impiego. Il CV deve essere ottimizzato per una lettura veloce: utilizziamo un layout chiaro, con una struttura a blocchi, elenchi puntati ed elementi in grassetto.
Come accennato in precedenza, vanno evidenziate le proprie qualità personali, competenze tecniche e soft skill che un recruiter può trovare desiderabili per la posizione in questione.
In mancanza di esperienza rilevante per il ruolo professionale, si possono aggiungere lavoretti estivi o mansioni in altri campi, attività di volontariato o extrascolastiche, corsi di formazione o progetti realizzati in autonomia.
Infine, per migliorare le possibilità di ottenere un colloquio di lavoro è fondamentale personalizzare il curriculum in base all’annuncio al quale si risponde. Mostrare di aver letto con attenzione le richieste dell’azienda farà guadagnare punti con il personale HR.
Colloquio di lavoro: farsi notare anche senza esperienza
Essere convocati per un colloquio per la posizione desiderata vuol dire che, anche senza esperienza, siamo riusciti a convincere i recruiter a darci una possibilità. Abbiamo, quindi, l’opportunità di farci conoscere. Vediamo, dunque, come affrontare un colloquio di lavoro: innanzitutto, evitiamo di esagerare abilità ed esperienze, ma valorizziamo piuttosto i nostri punti di forza. Possiamo, ad esempio, raccontare di un periodo di volontariato che ci ha insegnato il lavoro di squadra, oppure di una situazione nella quale abbiamo sfruttato al meglio la nostra capacità di problem solving.
Non andare in panico quando pensi a cosa dire ad un colloquio di lavoro: ricorda, la sincerità, anche quando si tratta di ammettere qualche lacuna, spesso può premiare. Chi è disposto ad assumere giovani alla prima esperienza, infatti, cerca di solito una figura flessibile e attiva, pronta a imparare sul campo e ad adattarsi alle dinamiche aziendali. Meglio, quindi, mostrarsi consapevoli dei propri limiti e desiderosi di apprendere, per crescere professionalmente insieme all’azienda. Se hai trovato utili questi consigli, reggiti forte! Abbiamo preparato per te una guida molto più approfondita su come trovare lavoro nel mondo della programmazione!