Scegliere un buon hosting permette a un full stack web developer freelance di svolgere il proprio lavoro senza intoppi, dedicandosi a una varietà di progetti per diversi clienti. Che lo si utilizzi per creare una piattaforma di e-commerce, per condividere un’applicazione o per testare un sito web, deve fornire la giusta flessibilità per evitare spese superflue.
Le opzioni rivolte a un pubblico generalista si concentrano sulla semplicità di utilizzo, ma questa non è la caratteristica più importante per uno sviluppatore web.
Scopriamo quindi quali sono gli elementi da valutare e le opzioni a disposizione quando si cerca un hosting per programmatori freelance.
Come trovare l’hosting ideale
Soprattutto per i programmatori agli inizi della carriera, la ricerca parte spesso digitando “hosting per developer freelance” su Google. È bene però tenere a mente che, nella maggior parte dei casi, i pacchetti di hosting sono venduti con questo nome per motivi di marketing più che per effettivi meriti; vale quindi la pena di investire un po’ di tempo in più per raccogliere informazioni rilevanti, ad esempio quale hosting hanno scelto altri web developer che si occupano di progetti simili ai nostri, utilizzando gli stessi linguaggi e tecnologie.
Inoltre è utile chiedere suggerimenti su forum e community per programmatori, dopo aver valutato con chiarezza quali sono le proprie priorità. Per questo l’approccio più accorto è partire dalle qualità di un ottimo hosting per un web developer con lavoro da casa, che coniughi le caratteristiche tecniche desiderate e un prezzo alla portata del programmatore.
Caratteristiche di un buon hosting per web developer
Per favorire il lavoro del web developer e semplificare le sue mansioni quotidiane, un servizio di hosting deve avere alcune caratteristiche essenziali. Prima di tutto è necessario accertarsi che le risorse messe a disposizione, come processore, RAM, spazio di archiviazione e larghezza di banda, siano sufficienti alle esigenze lavorative del developer; è altrettanto importante l’affidabilità del servizio che deve garantire tempi di inattività minimi.
L’hosting ideale per un programmatore freelance dovrebbe poi essere scalabile, permettendo di estendere o ridurre all’occorrenza l’uso delle risorse; l’ideale è un piano che dia la possibilità di pagare in modo flessibile in base all’utilizzo effettivo per un determinato periodo.
Un elemento molto positivo è la presenza di framework per developer già configurati per utilizzare PHP, Python, Ruby, MySQL e così via senza perdere tempo con l’installazione. Un hosting pensato per gli sviluppatori offre spesso anche supporto per il debugging utile in particolare per problemi complessi. Infine, meglio optare per un servizio che include funzioni per la sicurezza avanzate, in particolare nel caso di piani di hosting condiviso.
Principali tipologie di hosting tra cui scegliere
Diamo ora uno sguardo ad alcune opzioni disponibili per programmatori freelance in cerca di un buon hosting esaminando i relativi vantaggi e svantaggi.
1. Web hosting condiviso
Scegliendo questa opzione il server utilizzato dalla propria applicazione è condiviso con altri utenti e il provider si occupa della sua configurazione, si ha quindi a disposizione una frazione delle risorse del server. Questo comporta, ad esempio, un peggioramento delle prestazioni nel caso di aumento del traffico sul sito di un altro utente. Al vantaggio di un prezzo accessibile si contrappongono diversi svantaggi, non ultimo quello di una maggiore vulnerabilità a problemi di sicurezza. Bisogna inoltre rinunciare alla possibilità di configurare il server secondo le proprie necessità, e le opzioni di utilizzo per linguaggi di programmazione oltre a PHP e MySQL sono limitate.
2. Web hosting dedicato
I provider di hosting condiviso offrono solitamente anche l’opzione di avere un server dedicato con permessi di root e controllo completo; si può quindi procedere alla configurazione e all’installazione di qualsiasi software e linguaggio supportato dal server. Prima di completare l’ordine è importante decidere le caratteristiche tecniche del server, come sistema operativo, tipo di processore, quantità di RAM e spazio di archiviazione, e così via.
Per un’opzione a metà tra hosting condiviso e dedicato, è possibile valutare inoltre un virtual private server o VPS, opzione utilizzata spesso dai game developer, questo tipo di hosting ha un prezzo più abbordabile rispetto all’hosting dedicato e al tempo stesso offre affidabilità e sicurezza maggiori rispetto all’hosting condiviso.
3. Cloud hosting
Per aziende e programmatori freelance era pratica comune optare inizialmente per un hosting condiviso e passare successivamente a uno o più server dedicati all’aumento del traffico e delle risorse utilizzate. Pur trattandosi ancora di un’opzione possibile e diffusa, molte compagnie preferiscono ora scegliere un hosting cloud che permette di scalare senza la necessità di impostare il tutto manualmente. Trattandosi di servizi completamente virtuali, anche il server è scalabile all’occorrenza, senza i limiti di un hardware fisico, si utilizzeranno quindi in ogni momento soltanto le risorse necessarie, evitando sprechi e aumentando l’efficienza.
4. PaaS
Il modello PaaS (Platform-as-a-Service) è un hosting basato sul cloud che offre un framework già configurato su cui i web developer possono programmare le proprie applicazioni. Server, software e infrastruttura sono quindi combinati su un’unica piattaforma permettendo di dedicarsi esclusivamente alla fase di coding senza perdere tempo in configurazioni e installazioni. Questa opzione è pensata proprio per i programmatori e i servizi offerti sono quindi fatti su misura per le loro esigenze. Un esempio popolare è Heroku che permette di creare applicazioni usando linguaggi e framework come PHP, Ruby, Node.js, Python e altri ancora.
L’hosting su PaaS non è certamente l’opzione più economica ma diverse piattaforme mettono a disposizione periodi di prova gratuiti per developer freelance interessati a questa soluzione.