Un buon programmatore informatico deve avere un’ottima conoscenza dei database. Saper interagire con essi è fondamentale per intraprendere la carriera da sviluppatore. I database sono parte integrante di qualsiasi software o applicazione web esistente al giorno d’oggi.
Tradotto letteralmente con “base di dati”, il database è un insieme di informazioni strutturate, in genere archiviate elettronicamente in un sistema informatico. Di solito, il database viene controllato da un sistema DBMS (Database Management System). I dati vengono, generalmente, presentati in righe e colonne contenute in una serie di tabelle per garantire l’efficienza di elaborazione e query dei dati. Quando si dice “interrogazione al database” vuol dire che l’utente cerca di estrapolare i dati, attraverso una query, che potrebbero essere contenuti al suo interno.
Questa, secondo Oracle, è la definizione di cos’è un database.
Per interagire con un database, il linguaggio universale da adottare è il linguaggio SQL. Inoltre, possiamo distinguere diverse tipologie di database, ad esempio, i database relazionali e i database non relazionali.
I database relazionali sono basati, appunto, sul modello relazionale, un modo intuitivo e diretto di rappresentare i dati nelle tabelle. In un database relazionale ogni riga della tabella è un record con un ID univoco chiamato chiave. Le colonne della tabella contengono gli attributi dei dati e ogni record di solito ha un valore per ogni attributo, rendendo facile stabilire le relazioni tra i dati. La tecnologia di questo tipo offre una soluzione più efficiente e flessibile per accedere alle informazioni strutturate. Di contro, un database non relazionale non usa questo schema di righe e colonne che è ormai comune nei database tradizionali. Usano, invece, un modello di archiviazione ottimizzato per i requisiti specifici del tipo di dati da archiviare: quelli che, ad oggi, sono conosciuti come NoSQL.
Tra i database è stato sdoganato anche il concetto di serverless. Serverless significa che lo sviluppatore non avrà bisogno di gestire i server, in quanto non coinvolti, sia per la configurazione che per il ridimensionamento, semplificando il processo di sviluppo.
Un database serverless cresce automaticamente per soddisfare le mutevoli esigenze di un’applicazione e gestisce carichi di lavoro imprevisti che non possono essere previsti o pianificati.
I vantaggi dell’elaborazione serverless includono la scalabilità verso l’alto e verso il basso per soddisfare la domanda, l’eliminazione della necessità di gestire i server e la riduzione delle risorse da impiegare per gestirlo e aggiornarlo. Se utilizzi un database non serverless in un’architettura di elaborazione serverless, perdi questi vantaggi. La caratteristica principale di un database serverless è la sua capacità di adattare le sue dimensioni in base al carico di lavoro.
Un database serverless funziona sempre, in qualsiasi condizione. Un fornitore di servizi gestirà il database per te.
Perché usare un database serverless?
- Fornisce le proprietà ACID: Acidità, consistenza, isolamento e durabilità (ACID) sono le feature offerte dai DB serverless che permettono di non sacrificare la consistenza quando bisogna scalare i dati.
- Semplicità di comprensione: i DB serverless sono molto intuitivi, come se stessi usando un’API. Con semplici comandi semplifica la vita degli sviluppatori.
- Fatturazione basata sul consumo: non paghi per l’archiviazione e le risorse di calcolo che non utilizzi. Un database serverless “addebita” solo le risorse che hai utilizzato.
Nel mondo dell’informatica è un’introduzione estremamente efficiente, specialmente per chi lavora con ingenti quantità di dati. E tu lo conoscevi?