Ultimamente si parla spessissimo di tracciamenti online, si dice che le grandi aziende “ci stanno spiando”. Sarà vero, sarà falso? Facciamo un po’ di chiarezza!
Esistono diversi tool per tracciare la navigazione degli utenti; ti suona familiare Google Analytics? Ma cosa significa tracciare la navigazione?
Ora, una domanda più che legittima per una grande azienda è “quante persone hanno visto il mio sito?”
Il modo più immediato per rispondere a questa domanda è proprio utilizzare un tool di tracking. Nella maggior parte dei casi le info raccolte sono anonimizzate e vengono utilizzate per fare delle statistiche e delle analisi su aggregati di dati: una grande azienda non andrà mai a vedere cosa ha fatto singolarmente uno specifico utente sul suo sito, perchè non è statisticamente rilevante!!
A loro interessa, invece, basarsi sulle statistiche per capire che, ad esempio, il 50% degli utenti fa questo piuttosto che quello, al fine di rispondere a domande come “che cosa guardando gli utenti che visitano il nostro sito?” o, ancora, “qual è il tempo medio di permanenza sul sito?” e via discorrendo.
Come funzionano i tool di tracking?
I tool sopra citati sono, essenzialmente, delle librerie del linguaggio Javascript, che vengono scaricate nel momento in cui visiti la pagina che ti interessa e si occupano, una volta scaricate, di creare dei “pacchetti di rete” che saranno inviati dal tuo pc ai server. Questi pacchetti vanno ad indicare al server che c’è un utente sul sito in questione e questo utente sta facendo queste determinate azioni.
Il server del servizio di tracking che viene utilizzato riceve questo pacchettino e immagazzina le informazioni utili in un database per poi poter essere analizzati.
Questo tipo di analisi non va in alcun modo ad intaccare i tuoi dati personali, tuttavia, se vuoi scampare a queste statistiche, hai la possibilità di farlo mediante, ad esempio, delle estensioni di Google Chrome. Curioso di scoprire come?
Guarda il nostro video che lo spiega!